Giovani, territori e nuove risonanze tra città e aree rurali
Dal 4 al 7 novembre 2025, Sofia ha ospitato il terzo meeting transnazionale del progetto europeo Rural Voices 2030 – Engaging young rural European citizens in a gender-responsive approach to soil protection, finanziato dal programma DEAR dell’Unione Europea.
L’incontro, organizzato dal partner bulgaro Open Education Centre Foundation, ha riunito i dodici partner provenienti da tutta Europa per condividere esperienze, metodologie e prospettive comuni su formazione giovanile, azioni pilota, advocacy e politiche partecipative nelle aree rurali e montane. A rappresentare il Comune di Foligno, partner italiano del progetto, erano presenti Colomba Damiani per FELCOS Umbria e Marco Pizzi, giovane docente di Sociologia ambientale e del territorio del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia. Il contributo del DiSP si inserisce nel percorso di ricerca-azione e advocacy sociale promosso dal progetto, volto a “fare cultura” attorno ai temi della ruralità, della partecipazione giovanile e della cura dei territori.
La presentazione del team umbro ha posto l’accento sul valore dell’advocacy locale e sociale come pratica di ascolto, dialogo e co-progettazione tra giovani, istituzioni e comunità. Attraverso Youth LAB il progetto lavora per avvicinare i giovani e i giovani adulti alle aree rurali, attivando processi di connessione tra aree interne e aree urbane, di riconoscimento reciproco e di risonanza tra le esperienze dei diversi Paesi coinvolti.
Il concetto di resonance, approfondito nella presentazione del DiSP, è stato interpretato come chiave per comprendere le relazioni profonde tra persone e territori — un approccio che capovolge lo sguardo, restituendo alle aree rurali il loro ruolo di spazi di innovazione sociale, culturale e ambientale.
Geografie che si intrecciano: reti, legami e nuove narrazioni
Il dibattito tra i partner ha fatto emergere con forza l’importanza di leggere e valorizzare le interdipendenze tra territori e comunità: geografiche, sociali e simboliche.
I territori rurali non sono più percepiti come luoghi marginali, ma come poli dinamici di relazione, capaci di connettere montagne e città, centri e periferie, memoria e futuro.
Proprio questa prospettiva — quella di una ruralità abitata, condivisa e connessa — continuerà a guidare il lavoro di Rural Voices 2030 nei prossimi mesi, attraverso azioni culturali e iniziative educative volte a “riabitare i territori” con creatività e senso di comunità.
Una scoperta urbana: i graffiti come linguaggio di comunità
Tra i momenti più suggestivi dell’incontro a Sofia, la visita organizzata dai giovani dell’associazione Sofia Graffiti Tour, fondata nel 2016 e pioniera dei tour dedicati all’arte urbana in Bulgaria.
Attraverso le opere di street art, i partecipanti hanno potuto esplorare un’altra forma di voce del territorio: un racconto visivo che intreccia memoria, partecipazione e sguardo collettivo.
Lungo il percorso, due opere hanno lasciato un segno profondo. La prima è il murales della serie “Project: 100 Dream Trees” dell’artista singaporiana MaryAnn Loo (PenguinGirl): nel sesto dei suoi cento alberi-dream, l’artista ritrae i simboli della capitale — dalla Cattedrale Aleksandr Nevskij al Monte Vitosha — intrecciandoli con una moltitudine di piccoli pinguini, emblema di viaggio, comunità e sogni condivisi. Un’immagine poetica che riflette lo spirito di Rural Voices 2030: territori diversi che si incontrano, si riconoscono e crescono insieme.
La seconda opera, firmata da Nasimo (pseudonimo di Stanislav Trifonov), è una delle più note della street art bulgara, conosciuta anche a livello internazionale.
Ci sono immagini che lasciano il segno: suscitano emozione, riportano alla luce ricordi, parlano senza bisogno di parole.
Questo murales, visto prima attraverso uno schermo e poi dal vivo, trasmette una delicatezza unica — dalla scelta dei colori alla forza del soggetto.
La figura femminile, stretta in un abbraccio intenso e accogliente, evoca pace, sostegno e amore: un messaggio universale di cura e connessione, che risuona profondamente con la missione del progetto.
Guardare avanti
Il team italiano tornerà ora a lavorare sul secondo ciclo di Youth LAB e sulle azioni pilota territoriali, con l’obiettivo di trasformare il dialogo in pratiche concrete di rigenerazione rurale e culturale.
Come è emerso a Sofia, Rural Voices 2030 non è solo un progetto europeo, ma un movimento di connessioni, fatto di persone, luoghi e storie che si rispondono a distanza — in risonanza.
Scopri di più su Rural Voices 203o: https://www.comune.foligno.pg.it/rural-voices-2030/
