Rural Voices 2030

Il progetto europeo Rural Voices 2030, promosso dal Comune di Foligno in collaborazione con FELCOS Umbria attraverso il finanziamento del DEAR Programme dell’Unione Europea, si prefigge l’obiettivo di promuovere la cura e la tutela del suolo, le pari opportunità e il protagonismo giovanile nei contesti rurali.

Sito ufficiale del progetto: https://rv2030.sfyn.org

Rural Voices 2030

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Sofia Partnership Meeting (4-7 novembre 2025)

Dal 4 al 7 novembre 2025, Sofia ha ospitato il terzo meeting transnazionale del progetto europeo Rural Voices 2030 – Engaging young rural European citizens in a gender-responsive approach to soil protection, finanziato dal programma DEAR dell’Unione Europea.

L’incontro, organizzato dal partner bulgaro Open Education Centre Foundation, ha riunito i dodici partner provenienti da tutta Europa per condividere esperienze, metodologie e prospettive comuni su formazione giovanileazioni pilotaadvocacy e politiche partecipative nelle aree rurali e montane. A rappresentare il Comune di Foligno, partner italiano del progetto, erano presenti Colomba Damiani per FELCOS Umbria e Marco Pizzi, giovane docente di Sociologia ambientale e del territorio del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia. Il contributo del DiSP si inserisce nel percorso di ricerca-azione e advocacy sociale promosso dal progetto, volto a “fare cultura” attorno ai temi della ruralità, della partecipazione giovanile e della cura dei territori.

Continua a leggere il racconto: https://www.comune.foligno.pg.it/rural-voices-2030-sofia-partnership-meeting/

Youth Lab 

Ha preso il via Youth LAB, un percorso di incontri dedicati al dialogo tra giovani, comunità e istituzioni per immaginare futuri rurali possibili, più giusti e sostenibili, attivato dal progetto Rural Voices 2030.

Leggi di più nella sezione dedicata: Rural Voices 2030 | Youth LAB

Diario delle attività

Hanno preso corpo le attività del progetto Rural Voices 2030: tra aprile e agosto 2025 sono state toccate tappe significative di un percorso che ha portato a esplorare territori, incontrare comunità e ascoltare voci che custodiscono e tramandano una relazione autentica con la terra e il paesaggio. 

Si sono svolte numerose attività tra Capodacqua, Cancelli, Colfiorito e Annifo, tutte località delle aree montane del territorio folignate dove si sono poste le basi di un’azione pluriennale, destinata a far emergere una nuova generazione di “guardiani del paesaggio” che, con intelligenza e sensibilità, si prendano cura del bene comune. Tutto ciò disegnando nuove traiettorie relazionali costruite tra parole antiche e parole nuove, usate come invito all’esplorazione, alla conoscenza e alla consapevolezza.

Per approfondire, continua a leggere la descrizione delle attività sul sito www.felcos.it/biodiversita-paesaggio-comunita-del-cibo-rural-voices-2030

I progetti vincitori

Il progetto Rural Voices 2030, dopo una prima fase preparatoria, ha cominciato a produrre risultati importanti in chiave di “semina” futura. Sono state individuate e finanziate tre idee progettuali basate sulle aree rurali del folignate, incentrate su memoria, musica e arte.

Il progetto europeo Rural Voices 2030, promosso dal Comune di Foligno in collaborazione con FELCOS Umbria e finanziato dal DEAR Programme dell’Unione Europea, punta a rafforzare la cura e la tutela del suolo, le pari opportunità e il protagonismo giovanile nei contesti rurali. In questo quadro si inserisce il bando a cascata “Progetti che danno voce ai territori”, promosso da Fondazione punto.sud con il Comune di Foligno e FELCOS Umbria, che ha selezionato e finanziato tre iniziative capaci di raccontare le comunità umbre attraverso pratiche culturali, ecologiche e inclusive.

Questi tre progetti, diversi per linguaggi e metodologie, condividono la stessa visione: restituire voce e centralità alle comunità delle aree interne umbre, valorizzandone la biodiversità, i saperi e la creatività giovanile. Attraverso processi partecipativi, intergenerazionali e inclusivi, le iniziative selezionate contribuiranno a costruire nuovi immaginari rurali e a rafforzare la resilienza sociale e ambientale dei territori.

La graduatoria completa dei progetti finanziati è disponibile sul sito ufficiale: ruralvoices.puntosud.org/rural-voices-2030-progetti-che-danno-voce-ai-territori

GenerAzione Streghe 2.0 – La Magia delle Erbe di Sellano (ARTLAB APS)

Il primo progetto vincitore propone un percorso tra memoria, arte e sostenibilità. Il progetto mette al centro le donne della Valnerina e le studentesse del Liceo Artistico di Foligno, intrecciando saperi tradizionali sulle erbe officinali con linguaggi contemporanei. Laboratori, workshop e seminari daranno vita a opere collettive e a un catalogo diffuso sul territorio, promuovendo l’empowerment femminile, la giustizia di genere e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.

Semi Holydays 2026: voci e suoni dalla Valle del Menotre (Associazione Culturale Holydays)

Il secondo progetto selezionato è promosso dall’Associazione Culturale Holydays, nota per l’omonimo festival che da dieci anni anima la Valle del Menotre. La proposta rafforza la dimensione comunitaria del festival attraverso attività collaterali: concerti off-site nei borghi e nei boschi, laboratori creativi per bambini e incontri pubblici dedicati a memoria, ecologia e cittadinanza attiva. La co-progettazione con gli abitanti e il coinvolgimento di oltre 50 giovani volontari rendono il progetto un presidio culturale diffuso, capace di contrastare lo spopolamento e di generare nuove forme di turismo sostenibile.

Viaindustriae: “Acque Plurali” e nuove pratiche per la cittadinanza rurale

Il terzo progetto vincitore è “Acque Plurali”, proposto da Viaindustriae, associazione culturale e casa editrice indipendente con sede a Foligno, attiva dal 2005 nella produzione di progetti artistici, residenze, azioni pubbliche ed editoria sperimentale. Con Acque Plurali l’associazione porta l’arte contemporanea nel cuore dell’Appennino, a Bagnara (Nocera Umbra), luogo sorgivo del fiume Topino e scenario di paesaggi legati all’acqua e al calcare. Il progetto prevede una residenza artistica partecipata che affronta l’acqua come bene comune, risorsa ecologica e memoria collettiva. Artisti e artiste selezionati tramite open call lavoreranno insieme alle  scuole del territorio, sviluppando percorsi su quattro assi: ecologie e pratiche agro-culturali; l’acqua come diritto e bene pubblico; ascolto e registrazione dei suoni dell’acqua; memorie, ritualità e narrazioni orali.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
18/11/2025
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